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Vivarelli Colonna non abbatta i 32 olmi davanti alla basilica del Sacro Cuore

La perizia tecnica indica che solo 8 alberi vanno abbattuti, ma non gli altri 24. Il caso di piazza Galeazzi evidenzia i limiti dello spirito di osservazione e di progettazione urbana della Sua amministrazione, l’inadeguatezza della gestione del verde da parte degli uffici tecnici nel tempo e la mancanza di un serio Piano del verde per la città

 

La seguente lettera è stata inoltrata al sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna:

 

Grosseto, 24 Giugno 2020

L’amministrazione Vivarelli Colonna non abbatta i 32 olmi davanti alla basilica del Sacro Cuore

 

La deliberazione di giunta non dice il vero

Questa volta non c’è neppure la scusa delle radici emergenti. Sì, perché non sollevano l’asfalto della strada i 32 olmi che l’Amministrazione comunale intende abbattere in piazza Galeazzi a Grosseto, nell’area verde di fronte alla basilica del Sacro Cuore di Gesù.

Eppure Lei, Sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, insieme agli assessori Riccardo Megale, Giacomo Cerboni, Riccardo Ginanneschi, Mirella Milli, Fausto Turbanti e Chiara Veltroni, avete approvato una deliberazione di giuntala n. 438 del 21 novembre 2019in cui sono scritte cose non vere, ossia che dalle analisi effettuate dalla società che il Comune ha incaricato di eseguire la perizia tecnica sulla stabilità di quelle piante “si evince la necessità di espiantare, in quanto irrecuperabilmente malati, i 32 olmi ricadenti nel marciapiede perimetrale della piazza con la massima solerzia”. La verità la si legge nella relazione tecnica della ditta incaricata: essa prescrive “l’abbattimento in urgenza” solo per 8 piante, ma non per i restanti 24 olmi, per i quali prescrive un “monitoraggio annuale”, poiché necessitano di interventi colturali che ne migliorino le condizioni riducendo i rischi di eventuali cedimenti.

Con un progetto che lievita dai 99.500 euro iniziali a 277.000 euro, e che prevede anche il ripristino della vasca centrale alla piazza, l’assessore Riccardo Megale ha parlato pubblicamente di “riqualificazione”, di “restituzione alla città di una piazza dignitosa” e di “salotto verde”, perché “obiettivo della nostra amministrazione è stato sempre quello di lasciare alle nuove generazioni una Grosseto migliore di quella che abbiamo trovato”. Se questo è vero l’Amministrazione comunale modifichi il progetto e adotti un serio Piano del verde per la città, poiché sta spendendo male il denaro dei contribuenti, danneggiando i grossetani.

 

Saper osservare, saper progettare, saper gestire

Dettaglio del marciapiede di piazza Galeazzi

Non è sufficiente, infatti, restaurare qualcosa se non se ne prevede prima l’opportuna gestione. Ad esempio, non è difficile immaginare come l’eventuale nuova vasca tornerà in breve ad essere sporca e degradata come lo è ora, e questo perché da tempo il Comune ha rinunciato ai giardinieri interni a cui una volta veniva assegnata la manutenzione e il decoro di specifiche aree verdi. Per riprogettare un luogo è necessario osservarlo con attenzione: nel caso di piazza Galeazzi si noterà, in effetti, l’inutilità dei frammentari marciapiedi perimetrali, poiché le persone tendono a percorrerla attraversandone semplicemente i giardini. Si potrebbe dunque rimuovere l’inutile marciapiede, offrendo più spazio vitale (e più salute) agli alberi lungo il perimetro della piazza, estendendo l’area verde e rinnovando con un’opportuna miscela di brecciolino i passaggi e i percorsi calpestabili.

Come possa poi l’assessore Megale parlare di riqualificazione e di “salotto verde” abbattendo 32 grandi alberi vivi? A cosa serviranno le panchine nuove e la fontana di design se per molti anni a venire i residenti del quartiere non avranno né ombra, né colori, né il canto della capinera o il richiamo dell’assiolo? Piazza Galeazzi con il suo rigoglioso verde è un tutt’uno con la basilica del Sacro Cuore di Gesù: quei giardini assumono anche un valore monumentale che dovrebbe essere tutelato e mantenuto in maniera decorosa.

Dell’intero progetto condividiamo del resto il rialzamento dell’attraversamento pedonale in con- tinuità tra la piazza e l’ingresso della basilica, soluzione per la sicurezza dei pedoni che GROS- SETO AL CENTRO promuove da anni e per diversi luoghi della città, pur nella sordità della Sua amministrazione.

 

Una malagestione del verde urbano che danneggia i grossetani

Ma perché gli olmi di piazza Galeazzi presentano i segni di cui parla la relazione tecnica? Pro- seguendo nella lettura vi si legge: “tutti gli olmi hanno subito ripetuti interventi di capitozzatura che hanno determinato l’ingresso di patogeni e parassiti” portando alla degradazione di alcune parti delle piante. A nostro modo di vedere questa costituisce l’ennesima dimostrazione di una cattiva gestione del verde pubblico da parte del Comune di Grosseto, i cui uffici tecnici e gli amministratori che si sono susseguiti hanno consentito, negli anni, pratiche dannose per gli alberi della città, causando danni al patrimonio arboreo che gravano sulle tasche dei grossetani.

Sono trascorsi circa vent’anni da quando l’allora amministrazione Antichi, con l’assessore Agresti, sostenevano che tutto il filare di alberi di via della Pace, incluse le piante di piazza Galeazzi, fosse affetto dal cancro dell’olmo, che fosse pericoloso e che andasse tagliato – cosa che fu fatta da piazzale Volturno all’incrocio con via Emilia, sostituendo gli olmi con i problematici prunus selvatici (che a loro volta hanno subito errate e dannose potature, oltre ai danni al colletto e alle conseguenti malattie causate da un cattivo utilizzo dei decespugliatori). Vent’anni eppure gli olmi di piazza Galeazzi sono ancora vivi e vegeti.

 

Si modifichi il progetto e si stili un serio Piano del verde con gli agronomi

Anche questa vicenda mostra come sia necessario investire nella cultura della pianificazione e della corretta manutenzione arborea attraverso un serio Piano del verde a lunga scadenza per la città, da costruire necessariamente con gli esperti del settore. A tale proposito GROSSETO AL CENTRO ritiene necessario che il Comune coinvolga e investa per la stesura del piano l’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Grosseto, finanche valutando la consulenza dei massimi esperti nazionali, come la nostra ed altre associazioni hanno concretamente fatto per i pini di via Mascagni.

GROSSETO AL CENTRO chiede infine a Lei, Sindaco, e all’Amministrazione comunale di rispettare il Regolamento del Verde urbano e di non fare abbattere i 24 alberi di cui la relazione tecnica prescrive solo il monitoraggio, effettuandone la dovuta manutenzione e rivedendo il progetto di riqualificazione di piazza Galeazzi, tenendo conto delle considerazioni che abbiamo condiviso, in modo da non recare danno alle piante e ai grossetani.

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